I Criteri Ambientali Minimi – meglio noti con l’acronimo CAM – sono requisiti tecnici e ambientali che definiscono le caratteristiche di sostenibilità che un bene, servizio o processo deve possedere per essere considerato compatibile con gli obiettivi della green economy e della transizione ecologica.
I CAM sono uno strumento operativo del Piano d’Azione Nazionale sul Green Public Procurement (PAN GPP). Il loro obiettivo è ridurre gli impatti ambientali delle forniture pubbliche, promuovendo un modello di consumo più responsabile e circolare. Nel tempo, l’adozione dei CAM è diventata obbligatoria per le pubbliche amministrazioni (ex art. 34 del D.lgs. 50/2016 – Codice degli Appalti), ma sempre più spesso viene richiesta anche nel settore privato, in particolare nei progetti che rispondono a criteri ESG (Environmental, Social, Governance).
Nel contesto dell’arredo per ufficio, i CAM definiscono standard precisi in termini di materiali, durabilità, sicurezza, riciclabilità e tracciabilità ambientale, promuovendo una progettazione che tenga conto dell’intero ciclo di vita del prodotto (LCA).
I CAM per l’arredo da ufficio sono dettagliati nel Decreto Ministeriale del 23 giugno 2022, che ha aggiornato e sostituito il precedente decreto del 2017. Questo documento definisce criteri ambientali minimi obbligatori e criteri premianti da applicare nella progettazione, produzione e fornitura di arredi destinati ad ambienti lavorativi.
I requisiti principali si articolano in diverse macro-aree:
• Legno certificato FSC o PEFC, proveniente da foreste gestite in modo sostenibile.
• Materiali plastici riciclati o riciclabili, privi di sostanze pericolose (es. ftalati, ritardanti di fiamma alogenati).
• Tessuti e imbottiture con contenuto riciclato certificato, privi di sostanze nocive.
• Contenimento delle emissioni di formaldeide (classi E1 o inferiori).
• Bassa emissione di composti organici volatili (COV), verificata secondo le norme UNI EN ISO.
• Assenza di metalli pesanti o sostanze cancerogene nei trattamenti superficiali.
• Arredi progettati per facilitare la sostituzione dei componenti.
• Standardizzazione degli elementi di ricambio.
• Possibilità di aggiornamento dell’arredo senza sostituirlo integralmente.
• Test di resistenza meccanica e stabilità secondo le norme EN.
• Valutazione della durata stimata e della facilità di manutenzione.
• Requisiti minimi per il fine vita, in ottica di disassemblabilità e riciclo.
• Utilizzo di imballaggi riciclabili, a ridotto impatto ambientale.
• Ottimizzazione dei volumi e riduzione del trasporto su lunga distanza.
L’obbligo di applicazione dei CAM è previsto dall’art. 34 del Codice dei Contratti Pubblici (D.lgs. 50/2016), che impone alle stazioni appaltanti l’inserimento dei CAM nei capitolati tecnici e nei criteri di aggiudicazione degli appalti pubblici. Per gli arredi da ufficio, l’attuale riferimento normativo è:
• Decreto Ministeriale 23 giugno 2022 – Criteri Ambientali Minimi per l’acquisto di arredi per interni, forniture e noleggio con o senza montaggio.
Tutte le forniture pubbliche di arredi (comuni, scuole, ASL, regioni, enti pubblici e partecipati) sono tenute a conformarsi a questi criteri. Per i fornitori, ciò comporta l’obbligo di presentare dichiarazioni tecniche, schede prodotto e certificazioni aggiornate, sotto la responsabilità diretta del produttore o del distributore.
Nel settore privato, la conformità ai CAM è sempre più richiesta nelle gare tra aziende, soprattutto quando sono coinvolti progetti con fondi PNRR o iniziative aziendali che rispondono ai principi ESG. La presenza di arredi CAM è anche un elemento distintivo per le imprese che vogliono valorizzare la propria immagine green, ottenere rating di sostenibilità più elevati e accedere a incentivi ambientali.